Inibitori dell'aromatasi e rischio di esiti cardiovascolari nelle donne con tumore alla mammella
L'associazione tra inibitori dell'aromatasi ed esiti cardiovascolari tra donne con tumore mammario è controversa.
Dati i risultati discrepanti di studi randomizzati controllati e studi osservazionali, sono necessari ulteriori studi per affrontare questo problema di sicurezza.
È stato condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione. La popolazione dello studio era composta da donne appena diagnosticate con tumore mammario che avevano iniziato una terapia ormonale con inibitori dell'aromatasi o Tamoxifene tra il 1998 e il 2016.
Sono stati stimati gli hazard ratio ( HR ) di confronto tra nuove utilizzatrici di inibitori dell'aromatasi con nuove utilizzatrici di Tamoxifene per ciascuno degli esiti dello studio ( infarto del miocardio, ictus ischemico, insufficienza cardiaca e mortalità cardiovascolare ).
La popolazione dello studio era composta da 23.525 pazienti con nuova diagnosi di tumore alla mammella, di cui 17.922 avevano iniziato il trattamento con un inibitore dell'aromatasi o Tamoxifene ( rispettivamente 8.139 e 9.783 ).
L'uso di inibitori dell'aromatasi è risultato associato a un rischio significativamente maggiore di insufficienza cardiaca ( tasso di incidenza, 5.4 vs 1.8 per 1.000 anni-persona; HR, 1.86 ) e mortalità cardiovascolare ( tasso di incidenza, 9.5 vs 4.7 per 1.000 anni-persona; HR, 1.50 ) rispetto all'uso del Tamoxifene.
Gli inibitori dell'aromatasi sono stati associati a hazard ratio elevati, ma includendo il valore nullo, per infarto del miocardio ( tasso di incidenza, 3.9 vs 1.8 per 1.000 anni-persona; HR, 1.37 ) e ictus ischemico ( tasso di incidenza, 5.6 vs 3.2 per 1.000 anni-persona; HR, 1.19 ).
In questo studio basato sulla popolazione, gli inibitori dell'aromatasi sono risultati associati a un aumentato rischio di insufficienza cardiaca e mortalità cardiovascolare rispetto al Tamoxifene.
Ci sono state anche tendenze verso un aumento dei rischi, sebbene non-significativi, di infarto miocardico e ictus ischemico.
L'aumento del rischio di eventi cardiovascolari associati agli inibitori dell'aromatasi deve essere bilanciato con i benefici clinici rispetto al Tamoxifene. ( Xagena2020 )
Khosrow-Khavar F et al, Circulation 2020; 141: 549-559
Cardio2020 Gyne2020 Onco2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Rischio di malattie cardiovascolari nelle donne con e senza tumore alla mammella: Pathways Heart Study
È stato esaminato il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nelle donne con tumore al seno in base alla...
Everolimus aggiunto alla terapia endocrina adiuvante nei pazienti con tumore alla mammella primario ad alto rischio HR-positivo, HER2-negativo
Everolimus ( Afinitor ), un inibitore orale del target della rapamicina nei mammiferi ( mTOR ), migliora la sopravvivenza libera...
Palbociclib per il cancro alla mammella ad alto rischio residuo invasivo HR-positivo e tumore mammario precoce HER2-negativo: studio Penelope-B
Circa un terzo dei pazienti con tumore mammario positivo per il recettore ormonale ( HR+ ), negativo per il recettore...
Associazione tra grasso corporeo e rischio di tumore alla mammella nelle donne in postmenopausa con indice di massa corporea normale
L'obesità è associata a un aumentato rischio di tumore alla mammella, incluso il sottotipo positivo al recettore dell'estrogeno ( ER+...
Un'analisi su donne con familiarità per il tumore alla mammella non ha mostrato un aumento del rischio con l'impiego dei contraccettivi ormonali combinati
I contraccettivi ormonali combinati ( CHC ), cioè quelli che contengono sia un estrogeno sia un progestinico, sono i metodi...
Tumore alla mammella: le donne in terapia adiuvante con inibitori dell'aromatasi sono più a rischio di osteoporosi
Uno studio, condotto in Italia, ha valutato l’impatto sulle ossa delle terapie con inibitori della aromatasi, farmaci in grado di...
Tumore alla mammella ER+ in fase precoce: i farmaci ipocolesterolemizzanti, associati alla terapia endocrina adiuvante, potrebbero ridurre il rischio di recidiva
Le pazienti con un tumore alla mammella con recettore per gli estrogeni positivo ( ER+ ), che assumono farmaci che...
Rischio di un secondo tumore non-mammario tra le pazienti trattate con e senza radioterapia postoperatoria per carcinoma alla mammella primario: una revisione sistematica e una meta-analisi di studi basati sulla popolazione
La radioterapia ha un ruolo essenziale nel trattamento precoce del cancro al seno, ma è anche associata a un aumento...
Promettenti risultati per il vaccino GP2 associato a GM-CSF nel trattamento adiuvante di donne con tumore alla mammella ad alto rischio
GP2 è un peptide derivato da HER2, concepito per stimolare le cellule T CD8+ a riconoscere le cellule tumorali con...